Piattaforme di sviluppo low code e no code: vantaggi e casi d’uso
Negli ultimi anni, la richiesta di automatizzazione delle imprese è cresciuta in modo esponenziale. Molte di esse, però, non sono state in grado di soddisfarla anche a causa della scarsa disponibilità di sviluppatori qualificati. Molti progetti IT sono stati abbandonati proprio a causa della mancanza di risorse con competenze tecniche specializzate. Questa situazione ha generato inefficienze operative e ritardi nel time to market.
Per decenni, inoltre, le aziende avevano solo due alternative per sviluppare nuove applicazioni o sistemi di informazioni. Era infatti possibile dedicare un team di developer allo sviluppo, oppure comprare il software da un fornitore terzo. Entrambe le soluzioni avevano i loro pro e contro. Lo sviluppo interno, ad esempio, garantiva un prodotto su misura, ma richiedeva tempi lunghi e costi elevati. L’acquisto di software preconfezionato, invece, permetteva di risparmiare tempo e denaro, ma spesso non soddisfaceva completamente le esigenze dell’azienda.
Oggi, invece, esiste una terza alternativa che sta diventando sempre più popolare: le piattaforme di sviluppo low-code e no-code, che consentono di sviluppare rapidamente applicazioni personalizzate, adattandosi perfettamente alle esigenze di business dell’azienda, risparmiando anche tempo e denaro.
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Piattaforme di sviluppo low code
Le piattaforme di sviluppo low code (LCAP) sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni, grazie al loro approccio allo sviluppo rapido e alla capacità di ridurre i tempi di sviluppo. Queste piattaforme consentono agli sviluppatori di creare applicazioni utilizzando blocchi drag and drop, anziché scrivere codice da zero. Ciò significa che gli sviluppatori possono concentrarsi sulla progettazione e sulle funzionalità dell’applicazione, senza preoccuparsi della scrittura di codice, dello sviluppo di un sistema di gestione degli utenti, dell’apprendimento dell’ultimo framework o di scrivere innumerevoli test.
Le piattaforme di sviluppo low code sono progettate per gli sviluppatori professionali e richiedono competenze di sviluppo, ma offrono comunque delle scorciatoie per evitare di scrivere codice da zero. Sono inoltre flessibili e personalizzabili: gli sviluppatori possono infatti aggiungere del codice scritto “a mano” o integrarle con altre applicazioni.
Grazie alle piattaforme di sviluppo low code i professionisti IT possono creare applicazioni utilizzando strumenti visivi, invece che i linguaggi di programmazione. L’interfaccia utente di una piattaforma low code è infatti spesso costituita da componenti che gli utenti possono sistemare a piacimento per creare la propria applicazione. Questo rende il processo di sviluppo più veloce e consente anche agli sviluppatori non professionisti di contribuire alla creazione dell’applicazione.
Le piattaforme low code contengono un ambiente di sviluppo integrato con funzionalità come API, template di codice, moduli di plugin riutilizzabili e connettori grafici per automatizzare una percentuale significativa del processo di sviluppo. Sono tipicamente disponibili come soluzioni PaaS e danno la possibilità di scalare l’applicazione in base alle esigenze dell’utente. Alcuni esempi di piattaforme low code sono: Microsoft Power Apps, Salesforce Lightning Platform, Appian e Mendix (open source).
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Vediamo quali sono i vantaggi di queste piattaforme:
- Risparmio di tempo: non è più necessario aspettare l’intervento di sviluppatori esperti per creare un’applicazione, grazie alla possibilità di utilizzare elementi drag and drop.
- Migliore produttività: semplificando lo sviluppo delle applicazioni, le piattaforme low code rendono i team più attivi e produttivi. Inoltre, queste piattaforme possono ridurre il carico di lavoro degli sviluppatori, che possono concentrarsi su progetti che richiedono maggiormente il loro intervento.
- Riduzione dei costi: utilizzare una piattaforma low code permette alle aziende di poter lavorare con il personale disponibile, senza dover assumere altre risorse.
- Maggiore flessibilità: manutenzione e aggiornamenti possono essere fatti anche da personale non strettamente tecnico, se non sono disponibili sviluppatori.
- Riempimento delle lacune: le piattaforme low code giocano un ruolo chiave nell’evoluzione del panorama aziendale, perché permettono anche ai dipendenti non tecnici di sviluppare applicazioni. Ciò significa non solo che le aziende possono sfruttare al meglio le competenze dei propri dipendenti, ma anche che i dipendenti stessi possono migliorare le proprie competenze in materia di sviluppo.
- Accelerare la trasformazione digitale: le aziende devono tenere il passo con le esigenze degli utenti – lo sviluppo low code riduce il tradizionale fardello dello sviluppo tradizionale, aiutando l’azienda ad accelerare verso l’innovazione e la trasformazione digitale.
Piattaforme di sviluppo no code
Le piattaforme no code sono una soluzione alternativa alle piattaforme low code, progettate per la creazione di applicazioni più semplici e specifiche. A differenza delle piattaforme low code, le soluzioni no code non richiedono competenze tecniche avanzate e offrono funzionalità di drag and drop per creare applicazioni personalizzate in modo rapido e semplice. Ciò significa che gli utenti possono creare le proprie applicazioni senza dover aspettare mesi che gli sviluppatori realizzino il progetto, mentre l’IT può concentrarsi su progetti più critici.
Nonostante queste piattaforme abbiano una maggiore semplicità d’uso, tipicamente non offrono grandi livelli di flessibilità, né per quanto riguarda il codice, né per il design. L’uso incontrollato delle piattaforme no code, inoltre, potrebbe portare alla proliferazione di applicazioni non standard e non approvate, causando problemi di sicurezza, compliance, integrazione e un utilizzo spropositato di risorse.
Alcuni esempi di piattaforme no-code: Bubble, Webflow (per la creazione di siti web), Airtable (per la gestione dei database, Ninox (open source) e AppSheet di Google
Vediamo quali sono i vantaggi di queste piattaforme:
- È possibile sviluppare un’idea dall’inizio alla fine, in meno tempo e con meno risorse;
- Le piattaforme low code possono migliorare la produttività e ridurre i costi;
- A differenza dello sviluppo tradizionale, design e funzionalità sono più facili da personalizzare.
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Casi d’uso
Secondo un recente report di Gartner, il 65% delle attività di sviluppo saranno di tipo low code entro il 2024. Non solo, si stima che il 75% delle imprese adotterà nel futuro un approccio misto di sviluppo low code e no code. Come accennato in precedenza, l’approccio no code è una buona soluzione per sviluppare applicazioni semplici, che richiedono poca o nessuna personalizzazione, il cui compito è migliorare l’efficienza di semplici workflow aziendali. Ad esempio, una dashboard semplice e intuitiva potrebbe sostituire un report Excel e aumentare la produttività dei dipendenti.
I casi d’uso comune per lo sviluppo no code includono:
- L’approvazione delle spese
- L’onboarding di nuovi dipendenti
- Programmare e mettere a calendario task e meeting
- La gestione degli ordini
- L’approvazione delle ferie
La flessibilità propria dell’approccio low code, invece, lo rende un ottimo candidato per essere utilizzato in ambienti enterprise. Come accennato in precedenza, infatti, lo sviluppo low code permette sia di utilizzare i blocchi visuali, di personalizzarli ed estenderne le funzionalità, sia di mettere mano al codice e sviluppare componenti più complessi.
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Inoltre, le piattaforme low code più avanzate (High Performing Low Code) offrono funzionalità avanzate di sicurezza e scalabilità. I casi comuni di utilizzo dell’approccio low code includono:
- Portali e applicazioni per clienti e partner
- Applicazioni interne
- Business process automation
- Modernizzazione di applicazioni obsolete
Con vantaggi e casi d’uso di questa portata è quindi probabile che questi approcci allo sviluppo low code o no code possano rappresentare una grossa fetta delle attività di sviluppo future. La crescente pressione che le aziende stanno affrontando per accelerare la trasformazione digitale ha portato ad una tensione senza precedenti nei dipartimenti IT. Tuttavia, trovare risorse qualificate per gestire queste attività diventa sempre più difficile. Secondo un rapporto di IDC già nel “lontano” 2021 mancavano 1.4 milioni di sviluppatori per soddisfare le esigenze del mercato. Non è quindi una sorpresa pensare che entro il 2025 il 70% delle attività di sviluppo seguirà un approccio low code. Approfittare di queste tecnologie può aiutare le aziende a risparmiare tempo e denaro, migliorare l’efficienza e liberare risorse per altri progetti importanti. Inoltre, il low code può anche migliorare la collaborazione tra team IT e dipartimenti non tecnici, consentendo a più persone di partecipare al processo di sviluppo.