Intelligenza Artificiale: il piano strategico per l’Italia
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in data 25/11/2021, il piano strategico nazionale per l’Intelligenza artificiale. Il piano prevede 24 politiche da attuare nei prossimi 3 anni che andranno a potenziare il sistema di IA in Italia (in linea con l’Europa e il “Coordinated Plan on Artificial Intelligence”), attraverso la creazione e il potenziamento di competenze, ricerca, programmi di sviluppo e applicazioni dell’IA.
L’obiettivo della strategia è “rendere l’Italia un centro di intelligenza artificiale competitivo a livello globale, rafforzando la ricerca e incentivando il trasferimento tecnologico”. Per rispondere a queste sfide, sono state individuate fonti di investimento europee e nazionali per sostenere ciascuna politica.
Il programma nazionale è il risultato della collaborazione tra Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale con il supporto del gruppo di lavoro sulla Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale
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Intelligenza Artificiale: il programma italiano
Come accennato, il programma italiano prevede 24 politiche, suddivise in 3 aree di intervento: Talenti e Competenze, per rafforzare le competenze e attrarre talenti per sviluppare un ecosistema dell’intelligenza artificiale in Italia; aumento dei finanziamenti per la ricerca avanzata nell’IA; incentivi per l’adozione dell’IA e delle sue applicazioni, sia nella pubblica amministrazione (PA) che nei settori produttivi in generale. Gli obiettivi della strategia sono invece sei:
- Rafforzare la ricerca di frontiera nell’IA
- Ridurre la frammentazione della ricerca sull’IA
- Sviluppare e adottare un’IA antropocentrica e affidabile nel settore pubblico e privato
- Aumentare l’innovazione basata sull’IA e lo sviluppo della tecnologia di Intelligenza artificiale
- Sviluppare politiche e servizi basati sull’IA nel settore pubblico
- Creare, trattenere ed attrarre ricercatori di Intelligenza Artificiale in Italia.
Per raggiungere i sei obiettivi di questa strategia, l’Italia si impegna ad investire in undici settori prioritari. Tra questi, sono compresi quelli in cui l’Italia ha già un vantaggio competitivo, come ad esempio i settori manifatturiero, culturale, agroalimentare e sanitario, ma anche industrie strategiche per lo sviluppo tecnologico del Paese, come la sicurezza nazionale, l’informatica e l’ambiente.
Nell’area di intervento “Talenti e Competenze” si trovano, ad esempio, da una parte incentivi per aumentare il numero di dottorati, per attrarre e mantenere in Italia i migliori ricercatori; dall’altra interventi per promuovere carriere nelle materie STEM, per rafforzare le competenze digitali. Si incentiva inoltre la collaborazione tra Istituti di Ricerca e università, enti pubblici e società. Le misure per l’applicazione dell’IA nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione avranno il compito di supportare la Transizione 4.0. Tra gli interventi per la PA troviamo ad esempio proposte per sfruttare in sicurezza il potenziale dei big data che genera la PA, per semplificare e personalizzare l’offerta dei servizi pubblici e per innovare le amministrazioni e bandi periodici per il supporto di start-up che offrono soluzioni basate sull’IA.
Il monitoraggio dell’avanzamento del piano strategico nazionale per l’intelligenza artificiale viene affidato al Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale, il gruppo di lavoro creato ad hoc che avrà anche il compito di coordinare le iniziative di governo sul tema e garantire una governance efficace.
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