ICT in Italia: situazione attuale e trend per il 2025
L’ICT è ormai diventato il motore dell’innovazione digitale in tutti i settori chiave. Nel contesto industriale, ad esempio, le tecnologie digitali abilitano l’automazione, la produzione smart e l’integrazione delle filiere produttive attraverso piattaforme di gestione dati, cloud computing e intelligenza artificiale. Nella PA, invece, la digitalizzazione consente di semplificare i processi burocratici, migliorare l’accesso ai servizi pubblici e aumentare la trasparenza, rafforzando il rapporto tra cittadini e istituzioni. Il settore ICT crea inoltre uno spazio fertile per la creatività e l’innovazione: ad esempio, le startup digitali stanno rivoluzionando il panorama imprenditoriale grazie a soluzioni che spaziano dalla sostenibilità ambientale alle tecnologie immersive come la realtà virtuale e aumentata.
Questi fattori aiutano a posizionare il settore ICT come leva strategica per il posizionamento internazionale dell’Italia. Attraverso l’adozione di tecnologie avanzate e il potenziamento delle infrastrutture digitali, le aziende italiane possono competere in modo più efficace sui mercati globali, sfruttando l’innovazione come vantaggio competitivo. Vediamo quindi qual è l’attuale situazione in Italia per l’ICT e quali sono i trend per il prossimo anno.
L’ICT in Italia nel 2023-2024
I settori che guidano la digitalizzazione e il commercio online B2B in Italia sono l’energetico, il manifatturiero e il commerciale, che insieme rappresentano la gran parte del valore generato. In particolare, le aziende investono per in software gestionali, formazione, ricerca e sviluppo, e miglioramento dei processi aziendali. Tra le tecnologie più adottate spiccano la robotica (49%) e le piattaforme digitali (47%), mentre tecnologie emergenti come la stampa 3D (17%) e la realtà aumentata/virtuale (8%) sono ancora poco diffuse. Esiste tuttavia un evidente divario tra grandi imprese e PMI: l’83% delle grandi aziende adotta tecnologie avanzate, contro il 57% delle PMI.
Per ridurre queste differenze e migliorare la competitività, è necessario investire in formazione e strumenti tecnologici che possano supportare le PMI nell’integrazione di soluzioni digitali nei loro processi, nell’ottimizzazione delle comunicazioni, nell’automazione dei processi e nell‘incremento dell’efficienza operativa. In questo contesto, il sistema educativo e formativo gioca un ruolo cruciale, per garantire un’istruzione inclusiva nell’ambito ICT, riqualificando la forza lavoro e promuovendo competenze avanzate.
Ma che cosa ci riserva il futuro? Quali sono le tecnologie che il prossimo anno vedranno una maggiore espansione?
Le tendenze dell’ICT nel 2025
Ogni anno, gli esperti di Gartner identificano tecnologie critiche che i CIO e i leader IT devono comprendere per promuovere l’innovazione, raggiungere l’eccellenza operativa e in definitiva, permettere alla propria organizzazione di raggiungere gli obiettivi aziendali.
I trend sono interconnessi e la loro importanza dipende fortemente dalla maturità della singola azienda, nonché dal settore, dalle esigenze aziendali e dai piani strategici precedentemente elaborati. Abbiamo selezionato alcuni dei trend presentati da Gartner e li abbiamo integrati con altri significativi.
Tendenze guidate dall’intelligenza artificiale
AI agentica
Nel contesto dell’Intelligenza artificiale, un agente può essere qualsiasi cosa. Quello che rende un agente AI “agentico” è il suo grado di autonomia, ovvero la misura in cui può operare senza l’intervento umano. In altre parole, una AI agentica è un sistema che può prendere decisioni e intraprendere azioni in modo indipendente per raggiungere obiettivi specifici. Questi sistemi combinano varie tecniche di intelligenza artificiale con caratteristiche come la memoria, la pianificazione, il rilevamento dell’ambiente, l’uso di strumenti e il rispetto delle linee guida di sicurezza per svolgere compiti e raggiungere obiettivi in autonomia
Secondo le stime di Gartner, entro il 2028, almeno il 15% delle decisioni lavorative quotidiane verrà preso autonomamente tramite intelligenza artificiale agentiva, rispetto allo 0% del 2024.
Piattaforme di governance dell’AI
Le piattaforme di governance dell’AI sono progettate per gestire e monitorare l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale, assicurando che vengano applicati in modo etico, trasparente e responsabile. Questi strumenti consentono di garantire che l’AI operi in modo affidabile e in linea con i più elevati standard di sicurezza e valori etici. Questo non solo tutela l’integrità dell’AI all’interno dell’organizzazione, ma ne favorisce anche l’allineamento con le aspettative sociali più ampie, garantendo una corretta gestione dei dati e delle interazioni automatizzate.
Con l’espansione dell’uso dell’AI in settori altamente regolamentati, le piattaforme di governance dell’AI aiuteranno le aziende a mitigare i rischi legati a pregiudizi, violazioni della privacy e disallineamento rispetto ai valori umani.
Gartner prevede che entro il 2028, le aziende che adotteranno piattaforme di governance dell’AI vedranno un incremento del 30% nella fiducia dei clienti e un miglioramento del 25% dei punteggi di conformità normativa, rispetto ai concorrenti che non implementano tali soluzioni.
Sicurezza della disinformazione
Con l’evoluzione delle tecnologie AI, la diffusione di informazioni false o fuorvianti è diventata più pervasiva e difficile da monitorare: pensiamo ad esempio alla crescente sofisticazione delle campagne di disinformazione alimentate dall’AI, che utilizzano deepfake, bot automatizzati e altri strumenti per amplificare narrazioni false. In questo contesto emerge la “sicurezza della disinformazione”, una disciplina focalizzata sulla verifica dell’autenticità dei contenuti, sulla prevenzione della manipolazione delle narrazioni e sul controllo della diffusione di materiale dannoso.
Secondo le previsioni di Gartner, entro il 2028, il 50% delle aziende adotterà soluzioni specifiche per affrontare questa problematica. Questi strumenti sono essenziali per le aziende che desiderano mantenere la fiducia dei clienti, proteggere la propria reputazione e ridurre i rischi legati alla disinformazione.
Nuove Frontiere per il computing
Crittografia post-quantistica (PQC)
La crittografia post quantistica indica lo sviluppo di algoritmi crittografici che utilizzeranno i computer quantistici per crittografare le comunicazioni macchina-macchina.
Secondo Gartner, entro il 2029, i progressi nell’informatica quantistica potrebbero rendere obsoleti la maggior parte dei metodi di crittografia asimmetrica convenzionali, come RSA e ECC.
Questa situazione potrebbe spingere le organizzazioni a migrare verso soluzioni di sicurezza basate su algoritmi resistenti agli attacchi quantistici, che richiederanno nuovi standard globali di sicurezza e la riqualificazione dei professionisti IT. A questo proposito, già nell’agosto di quest’anno, il NIST ha formalizzato i primi tre standard di crittografia post-quantistica.
Nuovi modelli di business nel settore tecnologico
Un altro trend da tenere sotto controllo, secondo il report di Accenture, è la nascita di nuovi modelli di business nel settore tecnologico, ad esempio la progettazione di modelli basati su abbonamento per software e servizi.
In particolare, il mercato globale XaaS (Everything-as-a-Service) sta registrando una crescita esponenziale, con previsioni che stimano il suo valore a 3.221,96 miliardi di dollari entro il 2030. Questo cambio di paradigma potrebbe trasformare il modo in cui le aziende tecnologiche offrono e monetizzano i propri prodotti, spingendo verso l’automazione dei servizi e l’integrazione di soluzioni personalizzate, facilitando l’accesso ai consumatori e riducendo i costi operativi.
Informatica a efficienza energetica
Con la crescente attenzione alla sostenibilità le aziende si trovano a fronteggiare l‘impatto ambientale delle loro operazioni IT. Tecnologie ad alta intensità energetica, come l’intelligenza artificiale, stanno spingendo il consumo energetico a livelli record. Mentre le soluzioni di elaborazione tradizionali stanno raggiungendo i loro limiti, si prevede che l’introduzione di tecnologie emergenti, come le unità di elaborazione grafica (GPU), l’informatica neuromorfica e l’informatica quantistica, porterà a guadagni significativi in termini di efficienza energetica nei prossimi cinque-dieci anni.
L’informatica a efficienza energetica si concentra appunto sul progettare e operare sistemi digitali (come computer, data center e altre infrastrutture tecnologiche) con un consumo minimo di energia, riducendo allo stesso tempo l’impronta di carbonio.
Tendenze emergenti nell’interazione uomo-macchina
Spatial computing
Lo “spatial computing” si riferisce all’interazione tra esseri umani e macchine attraverso lo spazio tridimensionale, utilizzando dispositivi che integrano realtà aumentata (AR), realtà virtuale (VR) e tecnologie di riconoscimento spaziale. Queste tecnologie permettono la creazione di ambienti interattivi dove i dati digitali vengono ancorati al mondo reale, migliorando l’interazione tra utente e contenuti (vedi ad esempio Apple Vision Pro).
Gartner prevede che entro il 2028, il 20% delle persone avrà un’esperienza immersiva con contenuti geoposizionati e ancorati in modo persistente una volta alla settimana. Questo trend in particolare potrebbe avere sviluppi interessanti in settori come il retail, l’intrattenimento e la formazione, creando nuove modalità di fruizione dei contenuti in modo interattivo e coinvolgente.
Robot polifunzionali
I progressi nell’intelligenza artificiale e nella meccatronica stanno rendendo possibile lo sviluppo di robot in grado di adattarsi a diversi compiti, dal supporto domestico all’automazione industriale. Entro il 2030, Gartner prevede che l’80% della popolazione interagirà quotidianamente con robot intelligenti. Le applicazioni saranno particolarmente rilevanti nei settori della salute, della logistica e della produzione, dove i robot polifunzionali contribuiranno a migliorare l’efficienza e ridurre i costi operativi.
Potenziamento neurologico
Le tecnologie che leggono e decodificano l’attività cerebrale stanno avanzando rapidamente e offrono nuove opportunità per il potenziamento delle capacità cognitive umane. Le interfacce cervello-macchina bidirezionali permetteranno di migliorare la comunicazione tra il cervello e i dispositivi elettronici, con potenziali applicazioni nei settori dell’assistenza sanitaria, dell’istruzione e della formazione professionale.
Gartner stima che entro il 2030, il 60% dei lavoratori IT sarà potenziato (e dipenderà) da queste tecnologie per migliorare la produttività e la capacità di apprendimento.
Nel panorama tecnologico del 2025, le imprese affrontano sfide critiche: mentre le opportunità di business crescono, l’attuazione dei progetti digitali resta complessa.
Allo stesso tempo, si rischia di trascurare lo sviluppo dei nuovi talenti: secondo un report di Forrester, il 70% delle organizzazioni IT rischia di compromettere il proprio futuro trascurando le carriere entry-level, proprio mentre la domanda di sviluppatori specializzati in intelligenza artificiale cresce rapidamente. Questa miopia potrebbe minare le fondamenta dell’ecosistema tecnologico, riducendo progressivamente la pipeline di professionisti qualificati. Le aziende lungimiranti dovrebbero quindi investire nella formazione continua e nello sviluppo professionale interno.
Fonti:
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