IA Agentica: applicazioni e rischi degli agenti autonomi
Il concetto di “agente” ha radici antiche che risalgono ad Aristotele e Hume, che discutevano di entità capaci di azione, dotate di desideri, credenze e intenzioni. In filosofia, un “agente” è un’entità con la capacità di agire e l’“agentività” è l’esercizio di questa capacità, spesso legata ad azioni intenzionali.
L’idea di agenti autonomi è stata introdotta nell’informatica per sviluppare sistemi in grado di comprendere gli interessi degli utenti e agire per loro conto.
In questo contesto, un agente diventa un’entità computazionale. I primi agenti si basavano sulla logica simbolica e impiegavano regole logiche e rappresentazioni simboliche per emulare il ragionamento umano. Con il progresso dell’Intelligenza Artificiale, il termine “agente” ha iniziato a descrivere entità capaci di mostrare comportamenti intelligenti, in grado di percepire l’ambiente, prendere decisioni e agire in maniera autonoma. In altre parole, si tratta di un passo fondamentale verso l’Intelligenza Artificiale Generale. Se fino ad oggi, infatti, l’IA si è comportata in modo “reattivo”, limitandosi a rispondere alle domande, gli agenti rappresentano un salto in avanti: sono in grado di agire in modo autonomo, proattivo e contestuale e aprono la strada a scenari del tutto nuovi.
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Definizione e composizione di un agente IA
Un agente è un sistema o programma in grado di percepire il proprio ambiente e agire su di esso in modo autonomo.
Gli agenti si distinguono per l’ambiente in cui operano e per l’insieme di azioni che possono eseguire e sono composti da un “cervello” (spesso un modello linguistico di grandi dimensioni), un modulo di percezione e un modulo di azione. In particolare, il cervello è responsabile dell’elaborazione delle informazioni percepite, di prendere decisioni e della pianificazione delle azioni necessarie per raggiungere il suo obiettivo. La pianificazione implica la comprensione dell’intenzione del compito e la selezione degli strumenti appropriati.
Il modulo di percezione permette all’agente di acquisire informazioni multimodali dall’ambiente, attraverso sensori o meccanismi equivalenti. La percezione può includere input testuali, visivi, uditivi o altre modalità che forniscono dati sullo stato dell’ambiente e sull’agente stesso.
Infine, il modulo di azione consente all’agente di interagire con l’ambiente attraverso attuatori o strumenti esterni, come API o servizi dedicati. Le azioni possono essere di tipo “sola lettura” (raccolta di informazioni) o “scrittura” (modifica dell’ambiente). Le capacità di azione dell’agente dipendono dagli strumenti a sua disposizione, che ne estendono le funzionalità e gli permettono di agire in modi diversi.
Gli agenti operano attraverso un ciclo continuo di percezione, pianificazione e azione. Questo ciclo iterativo consente loro di adattarsi al contesto, apprendere dal feedback ambientale, correggere gli errori e migliorare le prestazioni nel tempo.
L’IA agentica è progettata per essere orientata al raggiungimento di obiettivi specifici, definiti dall’utente o dal sistema stesso.
Tali obiettivi guidano il processo di pianificazione e l’esecuzione delle azioni. Per ottenere risultati efficaci, gli agenti possono utilizzare strategie avanzate di ragionamento e pianificazione, assicurando un approccio ottimizzato e contestuale alle sfide che affrontano.
Ad esempio, gli aspirapolveri Roomba sono progettati per pulire tutta la superficie del pavimento accessibile. Tutte le decisioni prese dall’agente Roomba, ad esempio come quando ruotare, sono fatte nel perseguimento del suo obiettivo.
Le caratteristiche degli agenti IA
In altre parole, gli agenti di IA sono sistemi autonomi e adattivi, capaci di accedere a strumenti o servizi esterni, di pianificare e agire nel tempo per raggiungere degli obiettivi. Le caratteristiche principali degli agenti IA sono:
- Autonomia: gli agenti IA operano con un certo grado di autonomia per prendere decisioni e agiscono per raggiungere gli obiettivi senza la necessità di un intervento umano costante. Questa autonomia implica che l’agente non si limiti ad eseguire istruzioni dettagliate, ma sia in grado di iniziare ed eseguire azioni in modo indipendente. Inoltre, grazie a tecniche come l’apprendimento per rinforzo, gli agenti possono migliorare le proprie prestazioni nel tempo, adattandosi ai feedback ricevuti dall’ambiente.
- Agentività: si riferisce alla loro capacità di perseguire obiettivi complessi e di agire autonomamente per un periodo di tempo prolungato. Un sistema con un alto grado di agentività è capace di prendere decisioni complesse, adattarsi a situazioni nuove e raggiungere obiettivi senza la necessità dell’intervento o della supervisione umana. Il livello di agentività dipende da fattori come la complessità degli obiettivi, l’impatto delle azioni sull’ambiente e la scalabilità delle capacità dell’agente.
- Apprendimento continuo: man mano che incontrano nuovi dati o esperienze, gli agenti possono aggiornare la propria base di conoscenze, adattando di conseguenza il loro comportamento. Questo processo consente loro di migliorare le prestazioni e di affrontare situazioni sempre più complesse.
Queste caratteristiche consentono agli agenti IA di svolgere un’ampia varietà di compiti, dall’automazione di attività ripetitive all’esplorazione di nuovi campi scientifici e alla risoluzione di problemi complessi.
Le applicazioni dell’IA Agentica
Abbiamo visto come l’IA agentica (ovvero sistemi di Intelligenza Artificiale che utilizzano agenti), si distingue per la sua capacità di operare in modo indipendente e flessibile in una vasta gamma di compiti. Ad esempio, a differenza di sistemi IA più limitati, come i classificatori di immagini, gli agenti IA possono agire autonomamente per raggiungere obiettivi complessi.
Nel campo dell’automazione, questi sistemi possono fungere da assistenti personali, aiutando con la pianificazione di viaggi, la gestione di appuntamenti o la creazione di report. Ad esempio, Rabbit R1 può utilizzare l’intelligenza artificiale come agente per navigare sul web e prenotare un volo per l’utente. Sono anche in grado di automatizzare attività ripetitive come la gestione di email, la compilazione di documenti e l’organizzazione di file, oltre a svolgere compiti complessi che richiedono competenze specialistiche, come l’analisi di dati finanziari, la programmazione o la ricerca avanzata di informazioni. Per queste attività, gli agenti possono utilizzare strumenti come interpreti di codice, motori di ricerca o API di database.
Gli agenti IA sono sempre più utilizzati per interagire con ambienti digitali, come siti web, applicazioni e giochi, oppure con il mondo fisico, attraverso robot o dispositivi che manipolano oggetti, navigano o eseguono operazioni logistiche. Un altro ambito promettente è la collaborazione tra agenti IA, che possono condividere risorse e lavorare insieme per risolvere problemi complessi, sia in modalità cooperativa che competitiva, a beneficio dell’efficienza e dell’innovazione.
La ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica rappresentano altre aree chiave di applicazione. Gli agenti IA possono analizzare enormi quantità di dati, formulare ipotesi, progettare esperimenti e persino esplorare ambienti estremi o poco accessibili, come lo spazio o i fondali oceanici. Nella progettazione industriale, contribuiscono allo sviluppo di nuovi prodotti, materiali e processi.
In ambito IT, l’IA agentica viene impiegata per migliorare la gestione delle infrastrutture tecnologiche (AIOPs), rilevando anomalie, risolvendo problemi in modo proattivo e ottimizzando i processi operativi. Infine, gli agenti IA sono anche utilizzati per simulare dinamiche complesse, come quelle sociali, economiche e aziendali, offrendo nuove prospettive per comprendere e ottimizzare le interazioni umane e organizzative.
Molte di queste applicazioni sono ancora in fase di sviluppo, ma il potenziale dell’IA agentica è vasto e promette di trasformare numerosi settori. Lo sviluppo di agenti IA capaci di agire in modo autonomo solleva anche importanti questioni etiche e di sicurezza, che devono essere affrontate in modo responsabile.
I rischi per la sicurezza, per la responsabilità e la governance dell’IA Agentica
Le principali preoccupazioni relative alla sicurezza, alla responsabilità e alla governance degli agenti di intelligenza artificiale (IA) sono molteplici e complesse e derivano principalmente dalla loro capacità di agire in modo autonomo e di interagire con ambienti digitali e fisici.
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Le preoccupazioni principali sulla sicurezza riguardano l’accesso non autorizzato ai dati: gli agenti IA con accesso diretto ai database potrebbero esporre involontariamente informazioni riservate o essere manipolati per scopi malevoli, ad esempio attraverso attacchi che alterano query o introducono dati falsi. L’implementazione di agenti IA introduce anche nuovi punti di ingresso per potenziali attaccanti, aumentando la superficie di attacco e compromettendo il bilanciamento tra prestazioni e sicurezza, soprattutto nei sistemi che operano in tempo reale. Infine, gli agenti IA che interagiscono con il mondo fisico potrebbero essere vulnerabili a tecniche di manipolazione analoghe a quelle utilizzate contro gli esseri umani, rappresentando un rischio aggiuntivo per la sicurezza del sistema.
Uno dei problemi più complessi nel campo dell’IA Agentica è l’attribuzione di responsabilità per le azioni di questi sistemi autonomi: quando un agente IA causa un danno, non è sempre chiaro se la responsabilità debba ricadere sullo sviluppatore del modello, sul deployer del sistema o sull’utente finale. La difficoltà aumenta in ambienti multi-agente, dove le interazioni tra sistemi autonomi rendono ancora più arduo identificare l’origine di eventuali errori. La creazione di linee guida e best practices condivise è essenziale per stabilire ruoli e responsabilità chiari.
Per quanto riguarda la governance, la mancanza di visibilità (ovvero la capacità di ottenere informazioni su dove, perché, come e da chi vengono utilizzati gli agenti di IA) è un ostacolo significativo per la valutazione dei rischi. Si rendono quindi necessarie soluzioni per il monitoraggio in tempo reale, la registrazione delle attività e l’identificazione degli agenti. Tuttavia, l’adozione di misure di visibilità basate su servizi centralizzati potrebbe portare a una problematica concentrazione di potere nelle mani di pochi fornitori, limitando potenzialmente la scelta e l’autonomia degli utenti. Una governance efficace richiede regolamentazioni robuste, vigilanza indipendente e un approccio collaborativo internazionale, con l’obiettivo di promuovere un equilibrio tra trasparenza, etica e innovazione.
Le implicazioni future dell’IA agentica sono enormi. Con il perfezionamento delle tecnologie, gli agenti IA potrebbero diventare alleati indispensabili in settori dall’assistenza sanitaria alla logistica, dalla ricerca scientifica alla gestione delle emergenze. L’evoluzione di questi sistemi promette non solo di ottimizzare i processi esistenti, ma anche di aprire la strada a soluzioni innovative che oggi sembrano impensabili. Tuttavia, affinché questi sviluppi possano realizzarsi in modo positivo, sarà imperativo mantenere un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la gestione responsabile dei rischi, coinvolgendo tutte le parti interessate in un dialogo continuo e costruttivo.
Fonti:
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