Approvato il decreto su Cyber Security e reti 5G
Il decreto istituisce il Perimetro Nazionale sula Sicurezza Cibernetica ed estende il Golden Power alle reti 5G
Lo scorso 13 novembre, la Camera ha approvato in via definitiva il decreto-legge 21 settembre 2019 n. 105 recante “Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica”. (Decreto Cybersecurity).
L’obiettivo del decreto è la sicurezza di reti, sistemi informativi e servizi informatici necessari allo svolgimento di funzioni o alla prestazione di servizi, la cui discontinuità potrebbe minacciare la sicurezza nazionale.
Il provvedimento segna un cambio di direzione preciso nei temi della sicurezza informatica: si parla, in particolare, di individuare una serie di enti pubblici e privati e di sottoporli ad alcuni controlli affiancati da un sistema di sanzioni, in caso di violazione delle norme.
Gli aspetti più rilevanti riguardano:
- il passaggio delle competenze di verifica e controllo dall’Agid (Agenzia per l’Italia digitale) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
- l’istituzione di un perimetro nazionale sulla Cyber Security
- l’estensione della cosiddetta “Golden Power” alla rete 5G.
Il Perimetro Nazionale sulla Cyber Security
Il decreto prevede in particolare l’istituzione di un “Perimetro Nazionale sulla Sicurezza Cibernetica”: si fa riferimento a pubbliche amministrazioni, enti e operatori nazionali (pubblici e privati) aventi una sede in Italia, e le cui reti e sistemi informativi e informatici:
- siano necessari per una funzione essenziale dello Stato;
- siano necessari per l’assolvimento di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato;
- il cui malfunzionamento, discontinuità o uso improprio possono minacciare o pregiudicare la sicurezza nazionale.
Aspetti pratici del Decreto: il 5G, la Borsa e l’applicazione del Golden Power
Il Golden Power, ovvero il potere speciale in capo al governo di intervenire sulle scelte a livello di infrastrutture, è stato esteso alla rete 5G e alla protezione della Borsa. Per quanto concerne il 5G, in particolare, Linkem, Vodafone, TIM, Wind Tre e Fastweb vedranno le proprie strategie di sviluppo della Rete assoggettate ai vincoli che lo Stato intenderà imporre: l’obiettivo del Governo è di garantire uno standard di sicurezza sufficiente ed univoco, azione che nella sollecitudine con cui è stato portato avanti sembra far trasparire una certa urgenza d’azione. Mentre il 19 settembre, il Consiglio dei Ministri è intervenuto per definire le misure volte a proteggere il mercato azionario da acquirenti stranieri.
I poteri speciali sono esercitati nella forma di imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni ogniqualvolta ciò sia sufficiente ad assicurare la tutela degli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale. A seguito della conclusione di un contratto o accordo con aziende e fornitori extra-Ue, le aziende hanno 10 giorni di tempo per notificare alla Presidenza del Consiglio dei ministri un documento informativo completo che consenta l’eventuale esercizio del potere di veto o l’imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni”. La Presidenza del Consiglio a quel punto ha 45 giorni per comunicare l’eventuale veto oppure l’imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni. Decorsi i 45 giorni i poteri speciali si intendono non esercitati, al netto di ulteriori richieste di informazioni e quindi di proroga della scadenza dei suddetti.
Puoi consultare qui il decreto ufficiale